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Il futuro dell’advertising: la pubblicità tra le stelle

 

Il mondo dell’advertising (termine che significa avvertire, far conoscere) sappiamo che è un sistema di comunicazione a pagamento. La pubblicità, che in questo caso, diventa il connubio tra arte e tecnologia si serve dei mass-media per divulgare il proprio prodotto.

Sta diventando sempre più complesso influenzare le scelte dell’utente e indurlo a diventare il consumatore finale e soprattutto, fedele nel tempo.

Cosa affascina di più l’utente? 

Per rendere accattivante un prodotto bisogna non solo descriverlo ma raccontarlo, inserirlo in un contesto e una storia interessante e coinvolgente per l’utente. Tutto ciò farà si che un bene, anche non di prima necessità, rimanga impresso nella sua memoria. L’effetto suspance (l’attesa), oltre alla novità mai vista prima, gioca un ruolo fondamentale nell’entusiasmare il potenziale consumatore.

Come quando guardiamo un film dobbiamo sentirci partecipi della storia, provare emozioni e nutrire il desiderio di sapere come sarà il finale. Lo stesso accade quando si lavora per l’advertising.

Siamo, ormai abituati ad essere costantemente bombardati da annunci pubblicitari provenienti da pc, tv, radio, smartphone, giornali e riviste, cinema, cartelloni pubblicitari a qualsiasi ora e in ogni luogo.
Le nostre scelte di acquisto sono sempre condizionate e guidate ovunque. Possiamo rendercene conto, sopratutto  quando scrolliamo o leggiamo un semplice articolo on-line che ci interessa.

Tecnologia e creatività

La tecnologia insieme alla creatività, aiutano maggiormente a catturare l’attenzione dell’utente. In questo modo,  i contenuti dello spot con il relativo marchio, vengono memorizzati nel tempo.
Tuttavia, gli stessi messaggi reiterati troppo spesso, possono annoiare il futuro cliente.

Proprio per questo motivo, si cerca di rendere meno insistente il messaggio pubblicitario.

Il brand viene calato in una narrazione o diventa di pari passo con le nuove tecnologie,  una scoperta che deve stupire e abbattere la barriera dell’incredulità di chi sta guardando e captando informazioni su ciò che andrà ad acquistare.

Le pubblicità creative, hanno sempre ottenuto maggior successo grazie alle loro componenti fantastiche e innovative che catturano immediatamente la nostra attenzione. Sono quelle che riscuotono maggior successo perché fanno sognare e vagare con la fantasia, fuori dalla routine quotidiana. Tra queste ci potrebbe essere proprio la pubblicità nel cielo.
I contenuti di tali spot, sono impressi nella nostra mente anche per anni se riescono ad entusiasmarci e a colpirci con l’elemento nuovo, mai visto prima.

Il futuro dell’advertising si sta per espandere verso una nuova frontiera: la pubblicità tra le stelle.

Lo space entertainment e le nuove forme pubblicitarie: 

Le persone hanno bisogno di addentrarsi in una storia ricca di contenuti o di insolite novità, piuttosto che ritrovarsi sempre e soltanto il logo del marchio, senza un contesto fantasioso o fuori dal comune. E’ così che potrebbe farsi strada lo space entertainment, appunto fuori dall’orbita terrestre.

Se parliamo di elemento innovativo per quanto riguarda l’advertising, scopriamo che la tecnologia ha permesso di creare nuove forme pubblicitarie, inimmaginabili, prima d’ora: lo space entertainment ( www.webnews.it ) ovvero la pubblicità nel cielo. Non si tratta più di quelle pubblicità che prevedevano l’uso di elicotteri muniti di striscioni volanti, visibili dalla città o dalle spiagge.

Quello di cui andremo a parlare, è  qualcosa di molto più ingegnoso, complesso e fuori dall’orbita terrestre!

Che cos’è lo space advertising ?

La pubblicità spaziale letteralmente, è un sistema che prevede il lancio nello spazio di centinaia di piccolissimi satelliti. Essi sono posizionati nell’orbita terrestre bassa, in modo tale da originare dei veri e propri cartelloni pubblicitari spaziali.

Grazie al “gioco” che farà il Sole che si creeranno loghi, scritte, messaggi di ogni genere, di cui si possono servire i più famosi brand. I messaggi pubblicitari si diffonderanno tra le stelle e diventeranno come delle costellazioni.

L’idea della campagna spaziale parte da una startup russa 

Sebbene, la compagnia neozelandese lanciò una sfera da discoteca in orbita l’anno scorso e una startup giapponese ha in programma di lanciare microsatelliti che spareranno al comando su stelle cadenti artificiali, la startup russa ha avuto un’idea più originale e di più concreta utilità.

La startup russa StartRocket è stata la prima a lanciare il progetto della pubblicità tra le stelle.

Cosa prevede il progetto della StarRocket

Così futuristico e innovativo, esso prevede il lancio di enormi pubblicità nel cielo attraverso centinaia di micro-satelliti. Questi presentano la forma di cubetti componibili e programmabili (Cubesats) che insieme creano un display gigante. L’ “Orbital Dispaly” si estende per 50 km quadrati a circa 400/500 km dalla Terra.

Questa ingegnosa invenzione permetterebbe di mostrare a un pubblico potenziale di 7 miliardi di persone contemporaneamente: pubblicità, messaggi e anche avvisi governativi.

Come funzionano i Cubesats 

I Cubesats, ovvero micro-satelliti a forma di cubi, sono muniti di vele enormi fatte di Mylar, una materiale plastico speciale. Le suddette vele gigantesche, si aprono, catturano e riflettono la luce del sole per originare dei pixels. L’insieme di questi pixels si uniranno e creeranno scritte e loghi, su di un orbital display, visibili dalla Terra.

Secondo le previsioni, dovrebbero essere trasmessi per 6 minuti per tre o quattro volte al giorno.

Tuttavia, questo meccanismo dipende dal sole e presenta un limite: gli spot saranno visibili solo all’alba o al tramonto.

I pro e i contro dello space advertising:

Se i cubesats possono generare emozioni per gli utenti di tutto il Mondo attraverso le scritte e i loghi visibili improvvisamente nel cielo è anche vero che possono oscurare parte di stelle e addirittura la Luna, a causa della loro eccessiva luminosità, se in grandi quantità.

Dal punto di vista del marketing questo nuovo modo di pubblicizzare i marchi famosi, risulta strategico perché cattura in tempi molto brevi milioni di utenti e stimola la creatività, il sogno e l’immaginazione.

 Vedere una scritta luminosa nel cielo può generare emozioni e risultare davvero divertente per grandi e piccini, come se si facesse parte di un gioco di fantascienza.               

Analizziamo i fattori contro questa nuova invenzione:   

Sono da considerare, purtroppo, alcuni fattori contro: se i cubesats sarebbero eccessivi, si scaturirebbe l’inquinamento luminoso. Questo potrebbe influenzare persino la mente umana e il comportamento di animali e piante. Gli esseri viventi potrebbero avere difficoltà a captare i fotoni (piccolissime particelle elementari di luce).

Da non sottovalutare anche il problema dei detriti spaziali: questi si moltiplichebbero in proporzione alla richiesta da parte delle aziende famose, di sponsorizzare con le campagne spaziali i loro marchi. Infatti, i cubesats non sono fatti per durare nel tempo, dopo un po’ decadono nello spazio. Quindi, aumenterebbero la cosidetta immondizia spaziale.

Lo space entertainment e i regolamenti spaziali 

L’Aeronautica statunitense ha stimato intorno ai 20.000 oggetti vaganti nello spazio: meno del 10% di quegli oggetti sono satelliti attivi, il resto sono satelliti inattivi, parti di razzi e corpi di navicelle spaziali.

Tra alcuni mesi, lo space entertainment, sarà testato ma deve ancora essere finanziato e soprattutto, deve rispettare i regolamenti spaziali.

Se è vero che come, dice il capo del progetto di Star Rocket, “Siamo governati da marchi ed eventi” è anche vero che questa nuova frontiera di advertising potrebbe minacciare la sicurezza aerea. Nascerebbero inoltre,  non poche difficoltà per lo sviluppo delle ricerche astronomiche.

Cosa pensa l’opinione pubblica a riguardo: 

L’opinione pubblica è ancora scettica a riguardo perchè non a tutti potrebbe piacere ritrovarsi davanti agli occhi una pubblicità che lampeggia mentre ammira il cielo. C’è chi quando ha voglia di rilassarsi, non gradisce pensare a tutto ciò che ci attraversa quotidianamente e ricordare un marchio o un logo in certi momenti della giornata.

I marchi che si affideranno alla startup russa:

StartRocket intende lanciare il display orbitale entro il prossimo anno e mostrare spot nello spazio nel 2021.

La giovane startup, nonostante l’impresa sia complicata, è fiduciosa e nel rispetto delle leggi spaziali, è pronta per questa nuova sfida che rivoluzionerà completamente il mondo della pubblicità.

Tra le pubblicità prescelte per questa prova, per adesso, sono menzionate quelle di: Coca ColaBrexit, Olimpiadi, Super Bowls, Mercedes e FIFA.

Ma i costi dello space advertising saranno sempre elevati? 

C’è da dire che il progetto dello space advertising risulterà, per i primi tempi, in fase di sperimentazione, alquanto dispendioso. Ciò nonostante, la StarRocket ha pensato di ridurre i costi inserendo più satelliti in un solo viaggio, tramite il lancio di un razzo.

In futuro, una campagna spaziale avrebbe gli stessi costi di una campagna televisiva.

Ma, in questo caso la spesa ne vale davvero l’impresa!

Se prima molte idee ci sembravano fantascienza, adesso possiamo cominciare a pensare di poter sfruttare lo spazio sempre nel rispetto dell’ecosistema e del cosmo. Si, sa che gli eccessi non portano mai a nulla di buono.

In conclusione:

La commercializzazione dello spazio, con il passare degli anni, sarà inevitabile: questo è il motivo principale che ha spinto le aziende a farsi coraggio e lanciarsi come pioniere per esplorare lo spazio.

L’economia è il motore della società e l’intrattenimento e la pubblicità sono al centro di questo sistema. Stiamo iniziando a considerare lo spazio un posto in cui vivere e portare la nostra cultura, quindi perché non sfruttarlo per la pubblicità? (www.ninjamarketing.it)

Magari, un giorno anche we hub.it potrebbe pensare di investire nella pubblicità tra le stelle!

Cosa ne pensate?

 

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Maria Antonietta Izzo
Sono un' appassionata di moda, design, arte e  amo tutto ciò che è espressione della creatività in vari campi: comunicazione, marketing, musica, letteratura, cinema. Tra le esperienze di vita, una delle più interessanti e, in seguito, diventata una vera e propria sfida, è stata quella di imparare a scrivere. Mi è sempre piaciuto, anche perché il mondo della moda, in cui ho lavorato, è stato da sempre collegato ad altri settori complementari e ai vari mezzi di comunicazione.