Sì, con gli NFT l’arte è diventata davvero digitale. Il mondo dell’arte è immenso, multiforme, variabile, un concetto che non si riesce facilmente ad inserire in una sola, oggettiva e statica definizione. Secondo l’enciclopedia Treccani, l’arte può essere definita come il “complesso di regole ed esperienze elaborate dall’uomo per produrre oggetti o rappresentare immagini tratte dalla realtà o dalla fantasia, si evolve attraverso un passaggio critico nel concetto di arte come espressione originale di un artista, per giungere alla definizione di un oggetto come opera d’arte”.
Ma cos’è l’arte? Cosa si intende per opera d’arte? E come è possibile definire il valore di un’opera d’arte? Questi sono tre dei grandi interrogativi a cui è difficile trovare una risposta. E la questione si complica quando il mondo dell’arte incontro il mondo del digitale e nel dettaglio gli NFT.
Gli NFT rappresentano la nuova frontiera dell’arte, che diventa digitale. Ma che cosa sono davvero gli NFT?
NFT: che cosa sono
Nel mondo digitale l’acronimo NFT sta per Non-Fungible Token, che tradotto letteralmente significa gettone non fungibile, dunque, un gettone (digitale) non copiabile e non sostituibile o scambiabile. Ogni NFT identifica un certificato di proprietà di un oggetto digitale unico e che può avere un solo proprietario alla volta. Gli NFT essendo a tutti gli effetti dei certificati di proprietà, non possono essere modificati altrimenti si rischierebbe di essere accusati di frode.
È doveroso specificare che acquistando un NFT, quindi, non si sta semplicemente procedendo all’acquisto di un file in formato digitale, jpeg o gif ma si sta diventando proprietari unici e legittimi di un certificato di proprietà che rimanda (attraverso un link) a un file digitale e, nella maggior parte dei casi, a una copia fisica che viene venduta assieme al certificato stesso. Un NFT viene spesso prodotto in edizione limitata, dalle 25 alle 100 e più copie.
Se vuoi approfondire questo tema abbiamo un’altra lettura da suggerirti: NFT e Criptovalute, tutto quello che c’è da sapere.
Quindi, cosa si compra quando si acquista un NFT?
Nella pratica, l’utente che acquista un NFT d’arte diventa il possessore di un vero e proprio certificato di proprietà registrato e legittimato legato a un’opera d’arte digitale. Il compratore, inoltre, riceve dall’artista anche una versione dell’opera d’arte in alta qualità o altri extra scelti dall’artista come, per esempio, una copia fisica dell’opera.
Gli NFT hanno un valore molto alto nonostante siano degli elementi virtuali.
Ciò vuol dire che sono privati della fisicità quindi non sono degli oggetti fisici e tangibili che è possibile maneggiare, toccare, spostare. Riuscire a definire il valore di un’opera d’arte tradizionale, come un quadro, una poesia o un brano musicale, è già molto complesso. Affibbiare un valore a un NFT è ancora più complicato.
Ci si chiede, infatti, perché si sia disposti ad acquistare per cifre milionarie quello che abbiamo definito NFT. Ci si chiede se i collezionisti non temano che la loro opera venga, in qualche modo, copiata e riprodotta se pure in bassa qualità. E incredibilmente la risposta è no. I collezionisti di NFT, infatti, non sono preoccupati della cosiddetta “copia – incollabilità” dell’opera digitale acquistata. Bensì per gli appassionati di NFT, disposti a raggiungere prezzi folli per aggiudicarsi opere d’arte digitali, è importante possedere una piccola parte, un pezzetto, di blockchain e, per questo, essere parte della storia di Ethereum e, in merito all’opera d’arte, avere un certificato di proprietà che permetta di dimostrare di essere l’unico e solo proprietario del token dell’opera digitale stessa.
Dopo aver compreso che cosa sono gli NFT, per entrare a pieno nella logica che ne consegue è importante definire cos’è il blockchain ed Ethereum. Il blockchain significa letteralmente catena di blocchi, e nel mondo digitale si caratterizza come un registro pubblico e digitalizzato, condiviso e immutabile composto da dati, informazioni e transizioni basato su crittografia, decentralizzazione e consenso, che garantiscono l’attendibilità delle transazioni. Per usufruire del servizio bisogna pagare con il token nativo della blockchain scelta. La più popolare è quella di Ethereum e il token si chiama ETH.
È all’interno di questo mondo digitale, in cui le barriere di accesso sono molto forti, che entrano in gioco gli NFT. Quindi, possedere un NFT sulla blockchain di Ethereum significa riuscire a registrare su di essa il certificato di proprietà dell’opera d’arte. Inoltre, è nel metaverso che i collezionisti di NFT hanno la possibilità di esporre le proprie opere digitali in vere e proprie gallerie virtuali come ad esempio avviene su Opensea.
L’arte si fa digitale anche grazie agli NFT
Con l’introduzione dei NFT, il mondo dell’arte è notevolmente cambiato. Infatti la diffusione di NFT ha abbattuto due di quelle che sembravano essere prerogative di un’opera d’arte tradizionale.
La prima idea che si sta modificando è legata al fatto che solo un oggetto fisico sia legittimato ad avere un costo elevato. Che cosa significa? Come abbiamo appurato, gli NFT d’arte non rappresentano un oggetto tangibile, bensì un certificato di proprietà di un elemento digitale. Con gli NFT tramonta quindi l’idea che ciò che è tangibile, fisico e materiale abbia più valore di un elemento digitale.
La seconda prerogativa che sta vacillando è intrinseca nell’idea di esclusività. I collezionisti di NFT, infatti, non temono che l’opera digitale da loro acquistata possa essere copiata e/o riprodotta. Infatti, l’unico interesse dei possessori di NFT è la comprovata certezza di essere gli unici proprietari dell’opera digitale del blockchain.
Le forme di arte tradizionale, quindi, si stanno fondendo con quelle digitali e il risultato è un universo artistico i cui confini si spostano e allargano includendo definizioni sempre più eterogenee e opere sempre più multiformi. Riuscire a prevedere gli sviluppi futuri del mondo dell’arte è un obbiettivo certamente pretenzioso. È improbabile che l’importanza delle opere d’arte che siamo abituati a vedere nei musei, nelle gallerie d’arte, alle mostre, possa diminuire di colpo. Ma allo stesso tempo non si può ignorare l’avanzata di elementi digitali come i NFT. È una certezza che, almeno per ora, i due mondi –fisico e digitale- coesistono nella realtà artistica e sta, al fruitore dell’arte, scegliere come approcciarsi e quali strumenti utilizzare per godere al pieno le sue potenzialità.
Partecipa alla prima mostra di arte digitale NFT a Napoli
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Partecipazione gratuita, registrazione obbligatoria qui: https://www.metooo.it/e/nft-gallery-napoli