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Naming: 5 trucchi per non sbagliare

Naming: 5 trucchi per non sbagliare

Ti stai chiedendo se un lavoro naming sia quello che serve al tuo progetto? Se piano piano il tuo lavoro si sta concretizzando, tutto sta prendendo forma, e la cosa che manca alla nuova attività è un nome che la racconti e la imprime nella testa delle persone; allora sì, il tuo progetto ha bisogno di un naming, sei pronto?

Il Naming è quel processo attraverso il quale si crea e si sceglie il nome per il proprio progetto, sia esso un’azienda, un’attività o un prodotto. Ricorda, un nome non è davvero solo un nome: è esso stesso la tua azienda. Sarà il tuo biglietto da visita permanente, viene da sé che merita qualche giorno di lavoro e di impegno totale. Ovvio che sarà opportuno anche pensare ad una promozione del tuo progetto prima di lanciarlo sul mercato, abbiamo approfondito questo aspetto già in un altro articolo dove parliamo di come gestire una promozione.

Ma ritornando alla fase di Naming, noi vogliamo condividere la nostra esperienza con te, per questo di seguito ti indichiamo 5 trucchetti per non sbagliare e uscire vittoriosi dalla fase di naming.

  1. Prima fase di Naming: guarda e ascolta

In questa prima fase non devi fare altro che guardare, analizzare e ascoltare. Guarda con occhio attento il settore nel quale vuoi entrare e posizionare la tua azienda. Analizza i tuoi competitor e i leader di quel settore, studia quanto la scelta del nome abbia inciso nel posizionamento in quel mercato.

A questo punto non dimenticarti l’aspetto più importate… il consumatore finale.

Ti consiglio di portare avanti un vero e proprio ascolto degli utenti, intercettando le loro sensazioni rispetto al rapporto che c’è tra il nome e l’azienda leader di quel settore: analizza cosa suscita nei consumatori il nome dei brand leder e quanto questa emozione suscitata abbia influito nel posizionamento.

  1. Seconda fase di Naming: ascolta e scrivi

Dopo esserti fatto un’idea sul mercato di riferimento è il momento dell’ascolto e della scrittura. Sì, ancora ascolto. In questa fase, però, ascoltata tutti quelli interni al progetto. Se stai lavorando per un cliente fatti raccontare tutto della sua azienda o del prodotto: come è iniziato, da dove è partito il suo progetto e dove vuole arrivare; ovviamente scrivi ogni parola, trascrivi su un foglio di carta qualsiasi cosa.

Ma l’ascolto non è limitato al cliente. Ascolta i tuoi colleghi, le persone che lavorano con te allo sviluppo del lavoro meglio se in reparti diversi (grafici, programmatori etc.). La cosa migliore sarebbe una riunione in cui ognuno dice la propria. Ti raccomando sempre di trascrivere tutto e di non sottovalutare nulla, anche l’idea che al momento non ti convince si potrebbe rivelare un ottimo punto di partenza per lo sviluppo di ulteriori idee.

  1. Terza fase di Naming: mappe mentali

La terza fase la possiamo definire la più creativa. È ora di passare all’azione: prendi penne, pastelli colorati, fogli di carta e tutto quello che credi ti possa essere utile per creare delle mappe mentali di quello che è emerso fino a questo momento. Ora riporta su carta tutto quello che hai ascoltato, scoperto, pensato e immaginato. Questo processo non solo ti aiuterà a dare un ordine alle idee e alle cose pensate fino a quel momento, ma permetterà la nascita di nuove idee, mentre altre che già c’erano si trasformeranno e altre ancora verranno abbandonate. Alla fine di questo lavoro ti troverai davanti agli occhi una lista di nomi, nati proprio da un caos creativo, che molto dicono della tua azienda.

  1. Quarta fase di Naming: cose da escludere

Il consiglio è di non concludere la fase precedente con una lista infiniti di nomi, quindi, lavora e analizza i collegamenti tra parole, idee e messaggio da comunicare fino a stilare una lista con non più di 5 possibili nomi. A questo punto tutta la creatività è venuta fuori e bisogna decidere, razionalmente, quale sarà il nome del tuo prodotto. Come farlo?

Facciamo un passo indietro e diciamo che il risultato di un lavoro di naming ben fatto deve tenere conto di alcuni principi generali, ovvero, deve essere:

  • Facile da ricordare
  • Originale
  • Riconoscibile
  • Orecchiabile
  • Breve

 

Detto questo, depenna della tua lista i nomi che non hanno queste caratteristiche, e se tutto è avvenuto correttamente ti troverai con in mano il nome del vostro brand: un nome breve, facile da ricordare, originale e che parli di voi.

  1. Quinta fase di Naming: verifica del nome

Ora il processo di naming è concluso non manca che una verifica. In quest’ultima fase comincia a pensare all’azienda associandola al nome scelto, prova a ripeterlo alle persone a te più vicine e verifica che sia percepito come facile e chiaro: ad esempio se queste prime persone ti chiedono, anche dopo il primo ascolto, lo spelling del nome ti consiglio di fare qualche passo indietro.

Hai già provato a creare un naming attraverso queste fasi? Facci sapere nei commenti, o sulla nostra pagina Facebook, se quest’articolo ti è stato d’aiuto o se hai qualche trucchetto da svelarci ?

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Carmela Nappo