Analisi degli insight raccolti sull’impatto che il Covid-19 ha avuto sulle ricerche online degli italiani e sulle aziende
Periodo di analisi: gen-aprile 2020
Nell’ultimo mese in particolare, ma nel periodo di analisi che va da gennaio 2020 ad oggi 8 aprile, si sono registrati degli importanti cambiamenti in termini di comportamento delle persone per quanto riguarda le ricerche online che hanno modificato in maniera importante le loro abitudini, anche di acquisto.
Grazie (o a causa di) a questa crisi in un solo mese abbiamo fatto un avanzamento tecnologico e digitale importantissimo. Probabilmente questi cambiamenti li avremmo visti nei prossimi 5 anni senza l’emergenza che stiamo vivendo.
È importante fare luce su questi insight (comportamento, abitudini) perché questo cambiamento è in parte irreversibile. Se pur torneremo (tra qualche mese) in una situazione di normale svolgimento delle attività, ormai siamo tutti profondamente toccati da uno stile di vita differente e alcune delle abitudini che abbiamo preso in questi giorni resteranno anche in futuro e soprattutto alcune misure le dobbiamo portare avanti per forza per ragioni di sicurezza e salute nostra e di tutte le persone che ci circondano.
Ho fatto una overview che riunisce un po’ di dati interessanti che ho analizzato per mia curiosità ma che penso possano essere utili a chiunque voglia studiare il nuovo mercato dell’online in cui ci muoveremo da ora in poi.
Divido per rigor di logica l’articolo analizzando l’impatto che l’emergenza COVID-19 ha avuto sui seguenti fronti:
- ricerche online degli italiani
- comportamento e aspettative delle persone
- vendite, divise per settori
- trend che si sono affermati e che ci porteremo avanti per i prossimi mesi
L’impatto che l’emergenza Covid-19 ha avuto sulle ricerche online degli italiani
Come si vede da questa slide in Italia c’è stato un aumento importante delle ricerche su Google per il settore health e farmacia del 101%, prevedibile in questo momento di emergenza ma comunque un dato che ci colpisce. Non ci dimentichiamo che le farmacie restano tuttora aperte anche fisicamente.
Abbiamo il mercato del PET con un aumento del 54% di ricerche su Google. Anche questo un dato importante ma per fortuna i negozi per i nostri amici a 4 zampe sono stati comunque valutati come beni di prima necessità, quindi anche in questo caso abbiamo i negozi fisici aperti.
Entrambi i due settori di solito fanno riferimento ad economie di “quartiere”. C’è la farmacia sotto casa o a pochi passi così come il negozio per animali che sono tuttora regolarmente aperti e fruibili. Eppure si è preferito l’online. Perché? Perché questa è un’emergenza globale ma che ha un forte impatto locale. Questa considerazione è da tenere bene a mente per la riorganizzazione e la ripartenza dell’economia locale.
Il GDO non ha avuto un aumento importante (5%) ma questo probabilmente perché fare la spesa è una delle poche attività che si possono fare regolarmente e le persone hanno preferito andare al supermercato per la maggior parte dei casi. Anche se sono in aumento su Google nell’ultimo mese le ricerche sul termine “consegna a domicilio” e “spesa a domicilio” che ci fa pensare (e sperare) in un avanzamento anche in questo senso da parte degli italiani che sono da sempre (emergenza o no) restii alla spesa online.
In questo ambito c’è una interessante ricerca di BlogMeter che evidenzia:
- l’aumento delle conversazioni in ambito di grande distribuzione
- una particolare attenzione verso il player più grande ossia Esselunga ma anche verso Coop e Simply
- che il trend delle conversazioni sui social mostra una crescita progressiva per tutto il mese di febbraio e un picco nella settimana di marzo 15-21 (+159%)
- che le tematiche più affrontate nelle conversazioni degli utenti sui social sono relative alla lunga attesa e alle file per entrare, agli orari di apertura e chiusura che dovevano essere modificati, alle condizioni del personale e degli ordini online (19,84% );
Viaggi, arredo e fashion sono i settori che hanno subito di più anche in termini di ricerche online da parte degli italiani. Una perdita importante che purtroppo non riguarda solo le ricerche ma anche le vendite. Più avanti lo vedremo.
Invece tra le categorie più cercate abbiamo in prima posizione il game con il 68% e i giocattoli con il 22%.
Nel prossimo screenshot da Google Trends ho analizzato dei termini di ricerca basandomi un po’ sugli insight che ho appena citato sopra ed ho scoperto le seguenti informazioni:
Per quanto riguarda il termine “spesa online”: si conferma l’importante ed evidente aumento delle ricerche su Google con particolare attenzione proprio ad Esselunga e Conad con un interesse distribuito in tutte le regioni di Italia ma sicuramente più forte al nord. Attività confermata anche dai risultati del temine “spesa a domicilio” che mostra lo stesso importante aumento;
Per quanto riguarda il termine “mascherine”: ovviamente c’è stata una impennata, anche ben specifica in quanto esce più volte la query “ffp3”, sono le mascherine che offrono la massima protezione possibile dall’inquinamento dell’aria respirabile;
Un’altra query che subito mi salta all’occhio è “amazon”.
Il termine di ricerca “amazon”, come si può vedere dal grafico, ha registrato l’aumento più importane e questo mi fa pensare due cose:
- le persone stanno comprando online
- ma lo stanno facendo dai big player
Questo non favorisce l’economia locale. Mi sono chiesta quindi cosa hanno cercato gli italiani su Amazon in questo periodo che ho preso in analisi? Ed ho trovato le seguenti query di ricerca abbinate alla parole amazon:
- amazon mascherine ffp3 (impennata)
- amazon amuchina gel (impennata)
- cyclette amazon offerte (+1000%)
- spesa amazon (+700%)
- amazon prime film (+130%)
Questo conferma anche un po’ le principali tendenze di comportamento degli italiani in tempi di Coronavirus.
C’è chi si diletta in cucina: nel periodo dal 12 al 15 marzo, analizzando gli hashtag tra i più menzionati dagli Italiani troviamo #food (5,2K) e #foodporn (5,1K);
Chi invece sceglie l’intrattenimento online: gli utenti parlano soprattutto di Netflix (57% delle conversazioni), e in misura minore di RaiPlay (16,5%) e Prime Video (11,7%);
Chi si allena a casa, chi canta dai balconi, chi si gode i momenti in famiglia (date un occhio all’hashtag #mysweetquarantine con 40.093 post) i ragazzi che studiano a distanza, chi è in smart working… un dato è certo: gli italiani sono tutti online, tutti connessi.
Distanti ma vicini.
Il digitale ha contribuito fortemente ad un isolamento meno duro. Possiamo videochiamarci, scriverci, giocare con le challenge tipo la #pigiamachallenge lanciata da Alessandro Borghese (con 34K interazioni). Cantiamo dai balconi, riprogettiamo la vita, abbiamo avuto del tempo che non avremmo mai regalato a noi stessi.
Vediamo ora il rovescio della medaglia.
L’impatto che l’emergenza covid-19 ha avuto sulle aziende
Cosa è successo per le aziende? Riporto di seguito alcuni dati di uno studio condotto da Netcomm su un campione di 150 merchant divisi nei seguenti settori:
- Alimenti e bevande 18%
- Abbigliamento, tessile e accessori 17,33%
- Sport e tempo libero 6%
- Farmaceutico 5,33%
- Arredamento e design 5,33%
e di cui:
- l’85% delle aziende rispondenti vende online
- il 65% esporta e i principali mercati esteri sono Europa, Cina e USA
Purtroppo alla domanda “le tue vendite in queste settimane di covid-19 sono diminuite?” la risposta è un sì per il 68% degli intervistati. Ma c’è da dire anche che un 22% delle aziende ha registrato un aumento. Ed in particolare chi vende anche online.
Nel settore “Alimentari e bevande” il 74,08% dei merchant ha registrato un incremento di nuovi clienti durante queste settimane di emergenza sanitaria.
Nel settore invece “Abbigliamento, tessile e accessori” l’emergenza sanitaria ha causato un calo delle vendite per 84,62%.
Altro dato interessante è come l’emergenza ha cambiato la comunicazione online delle aziende.
Nel primo periodo gli utenti erano molto sensibili a chi continuava a sponsorizzare i contenuti legati alla vendita di un prodotto. È chiaro che non era possibile continuare con la stessa strategia di marketing e promozione online ma che i contenuti, le creatività e tutto il tone-of-voice della comunicazione andava rivista.
Così è stato infatti per il 72,67% degli intervistati che hanno modificato l’attività promozionale dell’azienda con una comunicazione studiata ad hoc.
Di fondamentale importanza si è rivelato avere un canale di vendita online, una piattaforma e-commerce già avviata. Infatti il campione di aziende analizzato afferma che l’e-commerce è stato un elemento valido e di supporto nella gestione della situazione di emergenza sanitaria ed economica. Ben il 40% ha risposto con “decisamente sì” e un altro 42% con “sì, in parte”. Resta fuori un 17% che ha risposto “no”.
Una cosa che mi viene da pensare è che in questo momento tutti hanno dovuto rivedere il proprio modello di business per mettere in campo una strategia agile di emergenza che dovrà per forza di cose essere sviluppata per un periodo decisamente lungo e potrebbe in parte modificare il modello di business di tanti merchant e tante aziende di qualsiasi settore.
Quali sono i trend che ci porteremo avanti per i prossimi mesi?
Sicuramente alcune abitudini sono cambiate, per forza di cose le persone hanno dovuto cimentarsi e familiarizzare ancor di più con la tecnologia e il digitale. In particolare a mio avviso i trend più importanti da tenere d’occhio sono i seguenti 6:
- Il tempo che gli italiani spendono online, che sia per lavoro o per la vita privata, è aumentato;
- L’e-commerce è un canale di vendita indispensabile come risposta attiva e fattiva;
- Aumentano le persone in Italia che comprano online, ormai quasi tutte le fasce d’età si cimentano in acquisti online senza troppe difficoltà;
- Cresce lo smart working, probabilmente le aziende di servizi che lo hanno adottato in queste settimane lo manterranno anche per le prossime e chissà che non decidano di integrarlo nella lora “normalità”;
- Segue l’esplosione dei delivery services;
- In ultimo ma non meno importante c’è ancora più sensibilità per la sostenibilità ambientale.
In conclusione, spero di averti dato un po’ di dati su cui riflettere.
Il mio scopo con questo articolo era appunto fare chiarezza e riorganizzare anche io le idee per aver ben chiaro lo scenario in cui ci stiamo muovendo. Come imprenditrice in ambito digitale per me è importante studiare il nuovo scenario, conoscere gli insight è sicuramente il miglior punto di partenza per una strategia efficace e per poter offrire ai nostri attuali e futuri partner soluzioni efficaci che li aiutino a vivere questo momento economico, sicuramente difficile, nel modo migliore.
Adesso è il momento di usare i social per proteggere la connessione umana per contrastare l’interruzione delle attività. Usiamo le lezioni del presente per costruire un futuro migliore.
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Se vuoi approfondire il tema e-commerce, leggi questo articolo dove ti dico perché ora è il momento giusto per aprilo.
Fonti: Netcomm, BlogMeter
Tool utilizzati: Google Trends, TagsFinder